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Luca Nuvoli, segretario della sezione Pd di Arese
ARESE – Luca Nuvoli, segretario del Pd di Arese, conferma la compattezza per il sì della sezione cittadina. Un lungo dibattito interno iniziato a giugno ha portato militanti ed esponenti a decidere la linea comune.
Tutti convinti per davvero o vi sono degli indecisi che nel segreto dell’urna potrebbero cambiare voto?
“In sezione l’unico contrario dichiarato alla riforma è Giuseppe Augurusa. Tutti i consiglieri comunali, il direttivo e gli iscritti voteranno sì. Con Augurusa il confronto è stato molto sincero. Lui nutre dei dubbi su parte della riforma. Cosa che noi non abbiamo. Per il resto questa è una riforma che saranno almeno trent’anni che se ne parla . Non tocca minimamente il premier. Tutti i rischi paventati dal fronte del no di deriva autoritaria noi non li vediamo. Cosa che invece a mio giudizio c’era con la riforma presentata da Berlusconi e bocciata nel 2006”.
In realtà non è la prima riforma costituzionale. In particolare nel 2001 il centrosinistra riformò il titolo V e introdusse un inizio di federalismo. Ora si torna indietro…
“Quella riforma ha cambiato in maniera importante il rapporto stato e regioni, cui peraltro ora vi si rimette mano. Dopodiché non vi è stato più nulla.
Entriamo nel merito. Quali sono le riforme che più vi convincono?
“La prima in assoluto è il superamento del bicameralismo perfetto. Tolte alcune materie residuali, in una buona parte di casi non ci sarà più la navetta per tutte le leggi camera senato, senato camera ”.
La navetta riguarda una percentuale minima delle leggi
“La legge sull’omicidio stradale per esempio ha fatto la navetta cinque volte”
Perché le forze politiche non trovano l’accordo…
“Con una camera sola a legiferare si supera in parte il problema perché a quel punto l’accordo politico è da trovarsi all’interno di una sola camera. Comunque oltre al superamento del bicameralismo i senatori passeranno da 350 a 100 e non percepiranno lo stipendio. L’altra cosa positiva è la modifica del titolo V. Abbiamo avuto l’esempio della riforma Madia sulla pubblica amministrazione bocciata dalla Corte Costituzionale perché la regione Veneto ha alzato il ditino dicendo di no in quanto bisognava passare attraverso il consenso delle regioni. Per me è stata una cosa folle”.
Se la consulta ha accolto il ricorso del Veneto vuol dire che la regione aveva ragione
“Infatti. Non giudico folle la scelta della Consulta che ha applicato la legge. La follia è la situazione per come è oggi per cui vi sono delle materie concorrenti di cui non si comprende se la responsabilità è della regione piuttosto che dello stato. Il caso della Madia è l’emblema di una materia data allo stato per cui la corte ha detto no, perché la legge è competenza anche della regione e quindi la riforma è stata respinta. Se ci fosse oggi la riforma del governo Renzi riforma Madia non sarebbe stata respinta. Nel 2001 noi facemmo uno sbaglio”.
All’epoca la Lega Nord andava a mille sul federalismo. Con la riforma il centrosinistra gli strappò ne mitigò la spinta. Oa si torna indietro sul centralismo…
“Non è che si centralizza. E’ che ci sono alcune materie tipo la sanità o la politica energetica che è giusto si torni a legiferare a livello centrale”.
La riforma del 2001 ha messo in evidenza la politica virtuosa sulla spesa sanitaria per esempio della Regione Lombardia contro gli sprechi magari della Sicilia, che peraltro la riforma Renzi non tocca, la quale e si gioverà dopo 15 anni di sprechi del centralismo per coprire i propri buchi di bilancio
“Prima avevamo lo stato sprecone, adesso ci troviamo nella situazione che abbiamo venti regioni sprecone. E’ vero, ci sono regioni più virtuose come la Lombardia rispetto ad altre e regioni meno virtuose come la Sicilia, però se l’obiettivo del federalismo era quello di ridurre la spesa pubblica noi l’abbiamo soltanto aumentata”
In Lombardia la spesa sanitaria è alta perché calibrata sull’alta densità demografica.
“Sul nostro territorio abbiamo 5-6 ospedali nel raggio di 6 kmq. Uno nuovo funzionante e decente che è quello di Garbagnate, così come quello di Passirana. Quelli di Bollate e Rho c’è da farsi il segno della croce. Anche nella virtuosissima Lombardia è uno spreco avere quattro ospedali nel raggio di 4 km e se voglio avere l’eccellenza devo andare a Milano. Inoltre la commistione pubblico-privato favorisce il sistema privato rispetto a quello pubblico”.
Il sistema non ha prodotto i buchi della Sicilia
“Ma di quanto sono aumentati i ticket negli ultimi anni? Quanti esempi di corruttela abbiamo visto a causa di questa commistione pubblico-privato? “
Cosa c’entra la costituzione con la corruzione?
”La riforma pone i presupposti per cambiare le cose. E’ molto qualificante per esempio tutta la parte degli strumenti di democrazia diretta come le leggi di iniziativa popolare che a oggi in parlamento non vengono considerate. E’ vero che si aumentano le firme, ma vi sarà l’obbligo di discussione. L’altro tema è il referendum propositivo con l’aumento del numero delle firme raccolte che abbassa il quorum”
Ombretta T. Rinieri
“Il Notiziario” 2 dicembre 2016 – pag. 74